" Se è naturale pensare alla società in termini di timore: - che sarà di noi, famiglia o classe? Di noi Occidente od Oriente? Di noi Società o Chiesa? - è più utile e doveroso dire:
che debbo fare io oggi per la famiglia, per la classe, per la città, per il Paese, per la cultura, per la scuola, per la Chiesa?
Qual'è il mio dovere? "
Quanta attualità nelle parole di questo personaggio che ha segnato la storia e la spiritualità dell'Italia:
Avevo circa 20 anni allorchè ebbi modo di iniziarmi alla lettura di alcuni scritti, soprattutto articoli dei giornali dell'epoca, dal cui contenuto, spesso, potevano essere desunte considerazioni di grande valore etico e spirituale, sempre attuali.
Molti circoli politici, di destra, di sinistra o di centro se ne contendono le ideologie.
Ogni occasione è buona per citarlo nel contesto di qualsivoglia riunione al fine di ingraziarsi lodi e stima della platea del momento.
Non intendo in questo contesto soffermarmi a considerazioni dotte che attengono all'operato di Don Sturzo, ma ho voluto soltanto citare un suo pensiero sul quale ho avuto modo di soffermarmi occasionalmente in questi giorni nel rileggere uno scritto del 1958 -
"Moralizzare la vita pubblica"
Soffermarsi sui suoi scritti o, meglio ancora, studiarli e approfondirli, anzichè strumentalizzare per l'ccasione del giorno la persona di Don Luigi, darebbe l'opportunità di trovare notevoli spunti di riflessione, sul suo pensiero di uomo libero e di europeista convinto.
Idealità, peraltro, di notevole attualità.