Vorrei che Viterbo, la città che amo ed in cui vivo, ormai,da oltre sessant'anni potesse essere collocata nel mondo ed in Europa
Pares inter pares
Vorrei che fosse una città sana, dove ci si rispettasse e la gente possa svolgere la propria vita pienamente, al Centro del Campanile.
Vorrei una città con servizi di qualità per essere arricchita culturalmente i cui cittadini si riconoscano orgogliosi dell'appartenenza al territorio per tutelarlo ed accrescerne il valore.
Vorrei una città a dimensione dei singoli cittadini dove tutti possano lavorare in serenità al fine, altresì di intrattenere i visitatori per fare conoscere le bellezze del patrimonio artistico e paesaggistico la cui storia millenaria costituisce il nostro divenire odierno.
Vorrei una città dove tolleranza, speranza, accoglienza fossero i presupposti essenziali del vivere civile.
Vorrei una città dove le singole famiglie fossero la guida vera per le scelte importanti piuttosto che soggetti pronti ad esaudire semplici richieste.
Vorrei una città i cui cittadini fossero sempre pronti ad apprezzarsi per collaborare alla rinascita della città, eludendo le note stonate di tanti tromboni, per parlare di amore e rispetto reciproco.
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