martedì 22 dicembre 2015

GRAZIE A TUTTI DI CUORE - BUONE FESTE


AUGURI DI BUONE FESTE 
A TUTTI I MIEI AMICI


Carissimi tutti,

che io mi reputi una persona, seria, leale, rispettosa degli altri, quella che di solito si dice "una brava persona", ho avuto modo di convincermene nel tempo a seguito delle vostre considerazioni nel contesto delle realtà della  vita quotidiana. 

Non avevo, però, contezza del numero grandissimo di amici da cui sono circondato. Oggi,  nella ricorrenza del mio compleanno - sono 76 primavere -  avrei voluto comprendervi...... tutti in un abbraccio fraterno per ringraziarvi degli auguri: le mie braccia, fisicamente, non possono contenervi, ma vi voglio immaginare intorno a me e dire a tutti, a gran voce:
GRAZIE, VI VOGLIO BENE
In questo contesto mi piace dirvi di trovarmi nello spirito adatto, in pace con me stesso per il ristabilito equilibrio di contingenze non propriamente serene, per ringraziarvi ancora e formulare  di cuore, alle vostre famiglie  ed a voi che mi onorate della vostra amicizia i migliori auguri per un Natale sereno ed un felice  Anno nuovo.













sabato 15 agosto 2015

domenica 2 agosto 2015

GRANDE EVENTO A CIVITAVECCHIA





1° CONGRESSO INTERNAZIONALE 
 GARIBALDINO

COMUNICATO STAMPA
Presentazione evento



Civitavecchia, 25, 26, 27 settembre 2015



La Fondazione Giuseppe Garibaldi, l’Associazione Nazionale Giuseppe Garibaldi, le Mille Donne per l’Italia hanno indetto il Primo Congresso Internazionale Garibaldino che si terrà a Civitavecchia da venerdì 25 a domenica 27 settembre ed avrà come tema “La Storia e la Speranza”.
Con un filo conduttore “garibaldino” il periodo dell’Unità d’Italia verrà intrecciato a quello della Grande Guerra (che quest’anno compie il suo centenario) fino ad arrivare ai giorni nostri mostrando tutta l’attualità dei valori di cui si fece portatore Giuseppe Garibaldi. La scelta del tema ricade pertanto sul collegamento tra passato e futuro e sulla necessità di riporre una Speranza nei giovani, che potranno trarre insegnamento dalla Storia.

Obiettivo del congresso è quello di instaurare rapporti di scambio delle conoscenze e delle attività allacciando contatti tra tutte le associazioni, gli studiosi e i cittadini di ogni parte del mondo interessati a conoscere ed approfondire i temi storici e i valori di cui si fece portatore l’Eroe dei due Mondi. A questo scopo sono stati invitati a partecipare all’evento – il primo di questo genere – le autorità civili, religiose e militari; le associazioni combattentistiche e d’arma; le associazioni sportive, umanitarie e di volontariato; i decorati, benemeriti e simpatizzanti di Giuseppe Garibaldi.

L’evento si svolgerà presso il Forte Michelangelo (Monumento storico nonché sede della Capitaneria di Porto di Civitavecchia) e in parte presso l’Hotel San Giorgio in V.le Garibaldi, 34 – Civitavecchia. Tra le attività che si svolgeranno durante il Congresso sono comprese quelle relative all’illustrazione della Mostra sulla Prima Guerra Mondiale - che gli ospiti potranno visitare presso il Forte Michelangelo - ideata dall’INGORTP e di proprietà delle Guardie d’onore del Pantheon, e della “Proposta per un rilancio della Storia del Risorgimento nella scuola italiana” con la partecipazione di docenti e studenti.

All’evento parteciperanno, tra gli altri, le Guardie d’Onore INGORTP (Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon) e rappresentanti dell’Ordine dei Giornalisti, del CNIFP Comitato Internazionale Italiano Fair Play, della FIR (Federazione Italiana Rugby) a dimostrazione di quanto una simile manifestazione susciti interesse in ogni settore della nostra società.

Hanno già aderito al Comitato d’Onore numerose personalità, come:
-       Prof. Alfredo Gavazzi, Pres. F.I.R.;
-       Amb. Alessandro Cortese De Bosis,  Pres. Ass. Combattenti e Reduci;
-       Dott. Paolo Pirovano, Segretario nazionale Ordine dei Giornalisti;
-       Dott. Pierluigi Roesler Franz, Cons. Naz. Ordine dei Giornalisti;
-       Ing. Salvatore Salerno, Melvin Jones Fellow, Pres. comm. Onore al tricolore, Lyons Club;
-       Prof. Tito Lucrezio Rizzo, Cons. Capo Servizio Presidenza della Repubblica;
-       Com. Ugo D’Atri, Pres. Guardie INGORTP;
-       Ammiraglio Giuseppe Tarsia, Comandante Capitaneria Porto Civitavecchia;
-       Luigi Aquilini, Vancouver;
-       Com.te Riccardo Tommencioni, Legione Garibaldina;
-       Dott. Claudio Garibaldi, Comando provinciale VVF di Roma;
-       Gen. C.A. Mario Buscemi, Presidente ASSOARMA;
-       Magg. Alipio Mugnaioni – Presidente Associazione Nazionale Arma di Cavalleria.

Si è in attesa delle eventuali adesioni da parte della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e di altre personalità.

In considerazione delle necessità organizzative, si invitano studiosi, associazioni, istituzioni, scuole e cittadini interessati ad assistere all’evento a contattare la segreteria organizzativa.
Si possono richiedere informazioni inviando un’e-mail a: 

COngresso.int.garibaldino@gmail.com



Daniela Molina
Responsabile Ufficio Stampa
Congresso Internazionale Garibaldino
Contatti per la stampa: 347.6814525 – danielamolina@alice.it

giovedì 28 maggio 2015

CIVITA DI BAGNOREGIO UNO DEI BORGHI PIU' BELLI DA SALVARE



AGLI AMICI TUTTI
VITERBESI, AMICI DI TUTTA ITALIA
AMICI NON ITALIANI CON I QUALI HO
CONDIVISO VACANZE IN ITALIA ED
ALL'ESTERO, COLLEGHI DEL GRUPPO
ZURICH.


Mi rivolgo a Voi tutti, perchè prendiate visione e vi proponiate quali sostenitori del progetto per intervenire a tutela di Civita di Bagnoregio. Sosteniamo con la sottoscrizione e firma di tutti la petizione, affinchè vengano sollecitati gli organi preposti a porre in atto azioni concrete, anche attraverso il coinvolgimento dell'UNESCO.                                            
Non mi piace che Civita, sia stata definita " La Città che muore ". Con molta probabilità chi ha parlato di "città che muore" ha voluto usare una definizione provocatoria, almeno mi auguro, perchè ci si adoperasse, coralmente, per farle rivivere fasti antichi.
Storia, Arte, Tradizioni, Religiosità cultura sono dati caratterizzanti la quotidianità di un territorio pregno di un passato di grande splendore.
Oggi, purtroppo, a causa dei frequenti susseguirsi di franamenti del tufo su cui Civita si adagia, viene messa in pericolo la stabilità del Borgo penalizzando le poche case, ricche di memoria di un periodo medioevale effervescente.
Di certo, per moltissimo tempo il borgo è rimasto separato dalla sorella Bagnoregio, anche se unito da un sottilissimo viadotto molto lungo, in cemento. Le vicissitudini del ponte furono numerose e quando una successione di smottamenti hanno fatto sussultare la collina su cui è adagiato il Borgo e la Valle dei Calanchi il cavalcavia è crollato poco prima della sua inaugurazione.
Vennero realizzate importanti opere di contenimento  che ne hanno rallentato l'erosione.
Non mi soffermo a citare le numerose singole bellezze, come la Piazza San Donato, piuttosto che i vari passaggi od archi o il villaggio del tardo medioevo, rimasto immutato nel tempo o della cosiddetta Porta Santa Maria.
Mi piace, però citare la Grotta di San Bonaventura, un'antica tomba a camera etrusca posta a strapiombo sulla valle sottostante. Ad essa è legata la leggenda secondo cui Giovanni di Fidanza, poi divenuto San Bonaventura, fu sanato da una malattia gravissima, quasi mortale, da San Francesco di passaggio a Bagnoregio.
Da molti anni Civita è proiettata al recupero turistico con crescente vitalità alimentata da un flusso eterogeneo ed interessante, proponendo ai visitatori panorami di forte intensità e vive suggestioni, unitamente alla complicità di grandi visioni paesaggistiche.


Lungi da me qualsivoglia atteggiamento di presuntuosa saccenza, ho voluto percorrere alcune tappe di un itinerario di grande suggestione per far conoscere agli amici alcune delle bellezze della storia, della religiosità, della cultura di questo sito, perchè tutti, siano consapevoli  della necessità di far sentire la voce di ciascuno a tutela di un territorio che non merita essere dimenticato.
Viviamo un momento difficile e sta a noi trovare la giusta strada per superarlo, anche promuovendoci a salvaguardia dell'ambiente circostante il territorio di Civita di Bagnoregio, mediando per una filosofia che inneggi al rispetto della natura,  perchè con interventi mirati venga praticata una cultura ecologica della quotidianità a protezione di un territorio che deve ritenersi patrimonio di tutti.
Termino con un pensiero del Santo Padre il quale all'inzio del Suo Pontificato ebbe a dire: " Dobbiamo custodire l'ambiente avendo cura dei nostri sentimenti" .
       
            FIRMIAMO TUTTI LA PETIZIONE


GRAZIE






domenica 19 aprile 2015

IL FUMO DEL QUARTIERE A LUCI ROSSE

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI RAFFAELE D'ORAZI



Carissimi amici tutti

è di qualche tempo la presentazione del libro di cui sopra, avvenuta a Bagnoregio-Viterbo, patrocinata dal Sindaco Francesco Bigiotti, fortemente sostenuta dall'Associazione Benemerita del CONI
FAIR PLAY.

All'Evento hanno partecipato, peraltro intervenendo
l'Assessore alla Cultura Giuseppina Centoscudi, 
la Professoressa Silvia Somigli, che ha curato la prefazione al libro di Raffaele,
il Presidente del Circolo Anziani Tommaso Bernardini 
il Delegato Provinciale dell'Associazione Benemerita del CONI 
Michelangelo Mantovano.

Conduttore e moderatore dell'evento il noto e valente giornalista Giuseppe Rescifina


Avrei voluto parteciparvi questo evento culturale importante da tempo ma contingenze di logistica operativa hanno causato il ritardo del quale mi scuso. 
Il fumo del quartiere a luci rosse, titolo del romanzo, è assolutamente provocatorio e, come asserisce la Professoressa Somigli, consente all'autore di approfondire una serie di tematiche che attengono alla politica, alla morale (spesso fumosa) per affrontare situazioni di trasgressione a giustificazione della solitudine della nostra spiritualità, che si esalta nel trionfo del perdono.
Non entro nel merito del contesto del romanzo, le tematiche saranno approfondite dall'autore e, in attesa del suo intervento, vi propongo il pensiero di Tommaso Bernardini ed a seguire, la testimonianza del Delegato Provinciale Fair Play Michelangelo Mantovano, grande amico di Raffaele d'Orazi.

Intervento di Tommaso Bernardini alla presentazione del libro di Raffaele D’orazi, a Bagnoregio

                 IL FUMO DEL QUARTIERE A LUCI ROSSE

Ho accolto con piacere, ma anche con una certa trepidazione, l’invito rivoltomi dall’amico di intervenire alla presentazione del  suo libro. Con piacere perché conosco da lunga data Raffaele ed ho sempre apprezzato la sua serietà e responsabilità in quello che fa e poi perché mi legava  particolarmente l’amicizia sia sua che di suo fratello Renzo  che  stimavo molto . Inoltre  con loro ho condiviso, in tempi ormai lontani, la comune appartenenza all’Azione Cattolica, in quanto alla fine degli anni sessanta Bagnoregio era ancora diocesi e Vitorchiano  era una delle parrocchie  nella quale c’era un consistente gruppo di giovani  GIAC GIEF e con continui erano i rapporti con la presidenza diocesana di cui facevo parte. Renzo  e Raffaele erano gli animatori dei giovani. Ricordo in particolare un campo estivo a Sesto in val Pusteria dove Renzo  sui distingueva per vivacità creativa, tanto che una sera organizzò uno spettacolo teatrale riguardante tra l’altro un finto matrimonio e vedi caso scelse come sposi tra i giovani il sottoscritto e quella che sarebbe poi con il tempo  diventata mia moglie Sandra. Lui faceva il sacerdote Celebrante, la cerimonia poi   era allietata da un altro ragazzo di Vitorchiano Fiorello che sapeva suonare la Chitarra.  Fu un successo. Forse, allora, inconsciamente, tuo fratello, seppur la nostra storia è stata molto diversa, fu per noi  L’Ermanno del romanzo, come vedremo .
  Dicevo che ho avuto anche una certa trepidazione in quanto non è facile presentare un’ opera letteraria perché l’autore  in essa ha profuso emozioni, idee, esperienze, sensibilità  e  fantasie   per cui spetterebbe a lui comunicare  e presentare la sua opera e poiché di questo Raffaelle é consapevole la sua presenza mi conforta, anzi  ci conforta in quanto sarà poi, lui stesso a meglio indicare la chiave di lettura del testo. Tuttavia ha senso anche che a presentare un libro sia una persona diversa dall’autore in quanto il testo è scritto per essere letto non solo dall’autore ma soprattutto dagli altri. Manzoni diceva che si sarebbe contentato se il suo romanzo fosse stato letto da 25 persone. Mi auguro, ti auguro che i lettori del tuo testo , caro Raffaele, senza presunzione,  possano superare il numero indicato dal Manzoni e di questo ne sono certo. Perché merita veramente .
 Conoscevo la vena poetica di Raffaelle avendo avuto tra le mani un piccolo libro di sue poesie  in cui avevo apprezzato la sensibilità, la capacità di trasmettere sensazioni ed immagini e di far volare la fantasia nonché una non comune profondità di riflessione sulla quotidianità del vivere. Ho letto pertanto attentamente il  libro, dal titolo un po’  direi sfizioso “il fumo del quartiere a luci rosse”. Il lettore chissà che cosa può attendersi dal un libro del genere che in qualche modo può  stuzzicare una certa  curiosità. E questo è vero ha stuzzicato anche la mia curiosità. Tuttavia quando ho incominciato a sfogliare le pagine ho subito compreso che il testo aveva uno spessore ed un messaggio, anzi diversi messaggi, molto interessanti ed attuali sul modo di intendere oggi la vita sociale, politica ,affettiva, di relazioni e di coppia, in sostanza entrava nel cuore dell’anima dell’uomo moderno,  cioè  di ognuno di noi. Indubbiamente il testo nella persona di Ermanno, il protagonista,  evidenzia l’esperienza anche personale dell’autore da sempre impegnato nel sociale e nella politica  di cui con lucidità e chiarezza ne evidenza le distorsioni ed anche il disgusto di come essa è condotta da personaggi più o meno noti – vedi le dieci regole della mala politica pag 28  – Per cui traspare la disaffezione alla stessa da parte di molti che in essa un tempo avevano creduto.  Raffaelle   a proposito   cita Leo  longanesi   quando afferma coloro  che cercavano la rivoluzione hanno trovato l’agiatezza anzi in attesa della rivoluzione vivono di rendita. Poiché  I problemi sociali non si risolvono mai. invecchiano passano di moda e si dimenticano Tuttavia anche in questa visione non edificante della politica emerge attraverso citazioni bibliche e testi tratti dall’insegnamento della Chiesa un desiderio di purificazione, di onestà e di giustizia  e di impegno a cui ognuno di noi aspira e vuole ancora credere  che ci possa essere   che chi ci governa a tutti i livelli abbia veramente a cuore il bene comune specie dei più deboli .In questo  l’autore è confortato da Leone XIII  che nella Rerum Novarum  dice -Ciascuno faccia la parte che gli spetta e non indugi perché il ritardo potrebbe rendere più difficile la cura di un male già tanto grave.
Questo desiderio e speranza di onestà, di responsabilità, di rettitudine morale ed una visione di un mondo di rapporti basati sulla  fiducia, sul rispetto della persona capace di saper perdonare e scoprire autenticità di relazioni vere in cui la parola amicizia ed amore hanno un valore immenso che illuminano la vita di ognuno è costantemente presente nel romanzo. Anzi è l’anima del Romanzo. Si può dire che Ermanno il giornalista protagonista   sia l’incarnazione concreta di questi principi. Egli lavora  e vive a Roma ma l’origine l’ha  nella provincia Viterbese e conosce la bellezza dei tanti tesori propri di questa terra dalla storia ai paesaggi incantevoli dei laghi, del mare e della natura. Proprio forse da questa sua origine in questa terra semplice e sotto certi aspetti ancora ricca di valori e di tradizione è maturata la sua personalità. Una personalità nutrita profondamente da valori cristiani, e ne sono testimonianza viva nel romanzo i continui passi   evangelici che di tanto in tanto, cita anche attraverso i foglietti liturgici  della domenica che   ha sempre con se. Questi avvalorano  i suoi ragionamenti e le sue riflessioni morali e di vita  specie quando parla di amore, di solidarietà, di amicizia, di perdono  con quanti pensano di non aver più né la  voglia né il desiderio di cambiare vita in seguito a situazioni complesse derivate  da profonda sofferenza e disagio come avviene in Cristof ed Elena, la coppia profondamente in crisi che Ermanno s’e ripromesso di far riconciliare.  Ciò avviene in modo a dir poco surreale ed assurdo, proprio nel frequentare il quartiere a luci rosse di Amsterdam. Nel leggere il romanzo mi veniva in mente il viaggio che Dante Alighieri fa nei regni dell’oltretomba per purificare la sua anima e ritornare alla contemplazione di Dio. Dante scende nei terribili meandri dell’inferno dove si rende conto di quanto la degradazione del male può ridurre l’uomo quando perde il ben dell’intelletto. Interessante e resa visiva  è la descrizione che Raffaele fa dei diversi luoghi di divertimento di Amsterdam, sembra  proprio che ognuno di essi sia uno dei gironi danteschi dove,  attraverso una musica assordante, un innumerevole e caotico groviglio di persone in ambienti pieni di fumo in cui scorrono fiumi  di birra ed altri alcolici con un disinvolto consumo di sostanze stupefacenti e procaci cameriere, i frequentatori possono perdere con facilità qualunque freno inibitorio e somigliano  veramente alle figure  dantesche. Uscendo da un locale di divertimento  all’altro giungono  nella via delle donne in vetrina dove avvenenti ragazze offrono  il proprio corpo ad ogni tipo di avventuriero. Il che porta Ermanno ad una serie di riflessioni proprio sulla mercificazione assurda che viene fatta del corpo umano ma soprattutto sottolinea con lucidità l’inconsistenza umana ed intellettuale di uomini  frustrati che sono alla ricerca  inumana di strappare a pagamento un fallace momento di piacere staccato da ogni dimensione di sentimento.  Ma qui, tuttavia avviene, possiamo dire, la redenzione. Ermanno  che è li non per sesso ma per un servizio giornalistico sa essere cosi delicato e sa scendere così in profondità nei meandri del cuore e dei sentimenti delle persone che lascio a voi capire come va a finire .Belle e profonde sono pertanto  le considerazioni e le riflessioni psicologiche che Ermanno continuamente trasmette ai due personaggi portandoli pian piano a riconsiderare gli errori commessi ed a trasformare le colpe in altrettanti motivi di reciproco perdono così da ritrovare una autenticità di emozioni e sentimenti  tanto profondi mai prima provati. In effetti possiamo dire proprio, come dice il Vangelo, che  colui che sa veramente amare é quello al quale è stato tanto perdonato .
Il romanzo è reso accattivante oltre che dalla trama, da una  prosa lineare, semplice e chiara. Il lettore rimane affascinato dalla grande capacità di Raffaelle di saper  condurre per mano il lettore nelle vie e negli ambienti tipici di Amsterdam e di Roma ma  soprattutto  dalla sensibilità e profondità che evidenzia  nel descrivere emozioni, stati d’animo e sentimenti con una intensità  espressiva fuori dal  comune, tanto che la lettura del testo appassiona  in modo tale da leggerlo tutto di un fiato senza alcuna stanchezza. Interessante poi sono gli artifici, direi tecnici, che Raffaelle usa come  mettere alla fine di ogni capitolo dei versi in poesia molto significativi, profondi e delicati che esprimo concetti e sensazioni attinenti l’argomento trattato ed inoltre in ogni capitolo è messa una bellissima foto di ragazze, amiche di Raffaelle, che, oltre che mettere in risalto la  bellezza fisica, credo che vogliano emanare quel fascino tutto particolare  della donna che, come si suol dire, l’eterno femminino, esercita  da sempre sulla storia umana. Alla fine  il testo offe un ampia spiegazioni dei diversi termini e personaggi citati nei vari capitoli che meglio fanno comprendere il senso della narrazione.
Il Romanzo è di una attualità sorprendente non solo perché inquadra in modo chiaro e sintetico la situazione sociale e  politica del nostro paese,  evidenziando tra le righe responsabilità dirette di uomini politici  senza morale ad ogni livello e degli stessi sindacati, che difendono e pensano solo a se stessi, ma anche mette in evidenza la complessità dei  difficili rapporti umani, delle relazioni interpersonali sia a livello di amicizia che di coppia, in cui l’egoismo sembra prevalere sul dialogo e l’attenzione  e la comprensione reciproca.
Il protagonista, tuttavia, con il suo comportamento ed suoi ragionamenti derivanti da  una profonda cultura cristiana e da un ricco  bagaglio intellettuale testimoniato da numerose  citazione di pensatori e filosofi antichi e moderni, fa emergere una luce nuova e cioè che nonostante il male il bene trionfa.  E’ possibile cioè un  mondo migliore, è possibile far trionfare l’amicizia  ed il rispetto della persona fondamento essenziale per un rapporto autentico. L’amicizia  disinteressata, la stima  delle persone,  come emerge dal comportamento  di Ermanno, è capace di superare ogni ostacolo anche quello di far riconciliare ciò che sembrava  non riconciliabile 
 Il messaggio, pertanto del romanzo è altamente positivo in quanto  come dice l’autore citando Virgilio Omnia vincit amor- L’amore vince tutto. Veramente oggi nella nostra società, nei rapporti tra noi , nelle nostre famiglie, nei nostri paesi nella nostra Italia c’è bisogno di autentico amore fatto si solidarietà, di stima  e di perdono reciproco per costruire veramente un migliore assetto sia sociale che economico ma soprattutto morale  affinché ognuno il ruolo che ricopre nella società, grande o piccolo che sia, lo svolga come servizio disinteressato  in vista esclusivamente del bene comune.

Grazie  Raffaele



Testimonianza di Michelangelo Mantovano



Buona sera a tutti.

       Sono Michelangelo Mantovano e, come specificato nella locandina, Delegato Provinciale FAIR PLAY

             Associazione Benemerita del CONI.

         Viene spontaneo chiedersi quali siano le motivazioni che creano  il legame tra Fair Play, rappresentato dal sottoscritto e Raffaele d’Orazi, Poeta e Scrittore.

       Ho inteso testimoniare a Raffaele la mia amicizia e  lo ringrazio per avermi voluto onorare con questo invito, per dare un mio modesto contributo all' evento.
      Colgo l’occasione per dargli atto che le riflessioni sulle etiche in genere e di genere del Romanzo trovano piena corrispondenza con i principi che ispirano la filosofia del FAIR PLAY e ne condividono comportamenti di reciprocità dello sport come della vita. 
       Sento,infine, il dovere di  sottolineare la sensibilità di Raffaele per il mondo dello Sport.

FAIR PLAY DELLA VITA IN SIMBIOSI CON LO SPORT, NEL RISPETTO DELLE REGOLE   

  
          Nella dialettica del libro  infatti, Egli dedica un  pensiero particolare a Mauro Cratassa di Vitorchiano, Campione Mondiale di Ciclismo Paralimpico che corre in hand- bike, ( si pedala con le braccia ).

         E mi piace evidenziare,  come sarà detto più avanti ), che una parte  degli utili, derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti in beneficienza, per potenziare lo sport a cui Mauro Cratassa si dedica con grande impegno come testimoniano i risultati ottenuti.
        E, nel contesto delle dialettiche di cui al romanzo, come evidenziato dalla Dottoressa Silvia Somigli nella prefazione al libro, si elabora  la pedagogia della Solidarietà, uno dei temi essenziali professati dal decalogo del  Fair Play.
Una filosofia di vita nella pratica quotidiana di altrettanti stili di vita determinanti per l’esercizio della cultura della stima reciproca e del rispetto delle regole.
           Non entro nel merito del contesto del romanzo, ma mi piace dare contezza che il percorso del protagonista, Ermanno, si svolge pienamente nell’ottica della filosofia Fair Play, e si allinea ad un messaggio di pace, tanto da indicare nel "perdono" un volano per dare efficienza alla qualità della vita.

           A presidio della metamorfosi di questo viaggio, un MOAI garantisce il senso del PERDONO, giusto viatico ad un nuovo viaggio per una NUOVA SPERANZA, ed Ermanno,  nel rincorrerla dice, citando un’espressione di Jean Monnet, - uno dei padri fondatori dell’Europa:

NON POSSIAMO FERMARCI QUANDO ATTORNO A NOI IL MONDO INTERO E’ IN MOVIMENTO.


Grazie e Buona serata