domenica 31 luglio 2011

E IO PAGO.......................!!!!!!!!!!!!!!!!


ACCORDI DISATTESI





A causa del non rispetto da parte del Governo degli accordi ambientali, per capirci per quanto attiene al CLIMA, si attinge alle tasche degli Italiani.

Questa........anomalia, ormai usuale, è denunziata da Ciro Pesacane, Presidente del Forum Ambientalista, a seguito della notifica che l'Italia è intenzionata a disattendere il protocollo 20  20 20, attinente gli impegni per la riduzione nell'atmosfera delle emissioni di co2.

Segnalo il rammarico mio personale, ma anche in veste di Presidente di ACLI Ambiente Anni Verdi.

Il tutto nasce dallo soccombere, supinamente del Governo, in toto, succubo del potere Industriale, incapace, quest'ultino, a sostenere costi ulteriori in questo periodo di criticità economica.

Solo che l'Italia, in contraddizione netta con il Protocollo di Kyoto, qualora non venissero rispettati i parametri 20 20 20 sarà sansionata con multe pesantissime.

Ci pagherà allora? BERLUSCONI? MERCECAGLIA?

Certamente no.

PAGHERA' PANTALONE,

cioè noi poveri  C.....................ni

INTERPORTO CENTRO ITALIA



Risorsa strategica per la Provincia di Viterbo


Ho avuto il piacere di partecipare, in qualita di Presidente Acli Ambiente di Viterbo, unitamente ad altri illustri ospiti tra i quali Ennio La Malfa, Presidente di Accademia Kronos, Raimondo Chiricozzi, Presidente AICS, Rappresentanti del Comitato Promozioni Alto Lazio, esponenti del Comitato per la riapertura della Linea Ferroviaria CIVITAVECCHIA- CAPRANICA - ORTE e per lo sviluppo, signori Gabriele Pillon e Giacomo Traini ad un incontro, svoltosi negli Uffici di Orte dell'INTERPORTO, dove il Presidente Dott. Marcello Mariani ha ragguagliato i convenuti, con appassionata enfasi, sullo stato dell'arte dei lavori.
Al termine della mattinata  nel corso della quale sono state discusse, fra altre,  tematiche di notevole valenza tecnica, è stato redatto un documento - Comunicato Stampa- riportato integralmente di seguito.
Ciascuno dei convenuti, per quanto di sua competenza, attiverà, nelle sedi opportune, adeguate promozioni ed intereventi, affinchè sia dato corso ad accellerare, laddove possibile, l'iter dei lavori, perchè questi abbiano ad essere opportunamente portati a termine.


COMUNICATO STAMPA








Il Presidente dell'Interporto Centro Italia Marcello Mariani, unitamente al consigliere di amministrazione signor Carmelo Cardo  ed alla Dottoressa Paola  Tofoni  hanno ricevuto  una delegazione composta da Gabriele Bariletti, Raimondo Chiricozzi, Ennio La Malfa, Michelangelo Mantovano, Dario Mazzalupi, Gabriele Pillon,  Giacomo Traini, in rappresentanza del Comitato per la riapertura della ferrovia Civitavecchia Orte,  del Comitato promozione Alto Lazio di Civitavecchia, del comitato provinciale AICS, di ACLI Ambiente.

Il presidente Mariani ha illustrato la funzione dell'Interporto, ormai prossimo ad entrare in attività. Esso avrà un ruolo strategico nella movimentazione delle merci, posto come è al centro dell'Italia, con la funzione di nodo di scambio tra i treni e i camion, per tutte le destinazioni europee ed al di fuori del nostro continente.

Queste ottime condizioni,  essere al centro dell'Italia e sulla direttrice nord/ sud Milano - Firenze - Napoli e ovest/ est Orte - Terni - Ancona, sono in parte vanificate  dalla mancanza dell'essenziale collegamento ferroviario con il mare, con il porto di Civitavecchia.
Sebbene il collegamento Civitavecchia Orte sia indispensabile per lo sviluppo economico di tutto il Centro Italia, non si è ancora concretizzata la riapertura della linea ferroviaria.  


Mariani ha in proposito mostrato ai presenti la direttiva ufficiale della Unione Europea del 2008, firmata dal vice predidente Antonio Tajani, che definisce strategica la ferrovia Civitavecchia - Capranica - Orte, finanziandone il progetto di riapertura.
Il progetto per la riapertura della linea è stato realizzato ed è stato da poco consegnato alla Regione Lazio, per il quale l’ Assessore ai trasporti ha chiesto al CIPE il finanziamento.


A questo punto  si rende necessario che  venga definita la fase operativa.


L' Unione Europea infatti ha da tempo definito strategica a livello europeo, nel quadro delle autostrade del mare la Civitavecchia Orte. La società Italferr del gruppo FS, redigendo il progetto, ne ha sancito la fattibilità tecnica e di redditività economica.


Serve pertanto che la politica a tutti i livelli, provinciale, regionale e nazionale esca dalle ambiguità  del dire e non dire, dando seguito concreto a quanto finora fatto.

L'assessore regionale ai trasporti Lollobrigida, si sta da tempo spendendo per la riapertura della ferrovia Civitavecchia Orte, ma questa meritoria azione non deve rimanere isolata.


Occorre quindi un chiaro impegno da parte di tutti.
La riunione si è quindi conclusa con la proposta di ulteriori iniziative a favore della ferrovia Civitavecchia Orte  e dello sviluppo economico dell'Alto Lazio.
 Raimondo Chiricozzi, Ennio La Malfa, Michelangelo Mantovano, Gabriele Pillon, Giacomo Traini
28 luglio 2011

Coordinamento Comitati Ferrovia
         Tel Fax 0761 626783 Email: coordinamentocomitati.ferrovia@gmail.com
  Via Resistenza, 3 – 01037 Ronciglione VT

sabato 30 luglio 2011

PREGHIERA




 AI RAGAZZI DELL'AFGHANISTAN 



Cercavo nella mia libreria un tomo di molti anni fa. Tra essi ho rinvenuto, per caso, un libretto di poesie, molto raro, del poeta soldato Edoardo Virgillo: "I CANTI D'AFRICA", la cui prefazione, che riporto integralmente, egli sottoscrisse in Laureana di Borrello (RC) il 31 gennaio 1952. 





Ho letto con molto interesse  i Canti nel libretto ravvisando nel contenuto delle singole poesie un rivolgersi con religiosa pietà a chi ha subito la guerra, alle vittime tutte, ai morti. E non posso non  pensare a coloro che ancora oggi, in latitudini diverse, combattono, vivendo in silenzio dignitoso il dramma della guerra, unitamente alle famiglie.
Dedico queste mie poche righe, con commozione, a tutti i ragazzi caduti ad oggi in Afghanistan e nel mondo, con il medesimo senso di religiosità,  per elevare, in "Preghiera", la speranza di un domani migliore, in condivisione con lo spirito del poeta. 









DA QUALCHE PARTE HO LETTO

          

                                  TROVA IL TEMPO DI ESSERE
                                            AMICO
                              E' LA STARDA DELLA
                                         FELICITA'


Condivido

venerdì 29 luglio 2011

LA SBROSCIA - ZUPPA DI PESCE DEL LAGO DI BOLSENA

               
                              

                                  LA ZUPPA DI PESCE
                                             Di Franco Monanni


E adesso, voio davve una ricetta
de come fa la sbroscia r’pescatore
cor pesce fresco, ortaggi e un’alicetta
e un po’ de vino, pe daie sapore.

Piate un ber tegame che n’attacca
spezzatece dentro na cipolla
con poco olio, senza mette l’acqua
fate attenzione, che poe non s’incolla.

Mettetice r’basilico, l’erbetta,
co la mentuccia e r’peperoncino
poe ce mettete dentro un’alicetta
fate soffrigge qualche momentino.

Quanno r’soffritto vè color dell’oro
e r’tanfo se spanne pe la casa
buttate dentro a pezzi r’pomidoro
e fate coce er tutto, a fiamma bassa.

Poe ce mettete un dado vegetale
salate e cominciate a metter r’pesce
se comincia dall’anguilla, è naturale
e poe luccio, tinca e quer che avete.

Mettetice giù un goccio de vino
e fate bollì tutto, un quarticello
poe spezzate r’pane a pezzettini
dentro le piatte, fatte un po’ a scodella.

Me raccomando, r’pane sia de casa
ben levitato e cor forno a legna
buttatice sopra, st’acqua cotta
e vedrete che ne è valza la pena.

FRANCO MONANNI


BOLSENA

                
                          IL LAGO LA VITA
                      IL SUO POETA

 Quando ci si accinge a dialogare del Lago di Bolsena affiorano, immediatamente, alla mente ideali linee batimetriche che ci danno il senso della sua forma ellittica. Poi, i contorni geografici si delineano in modo più netto e, nelle sue acque limpide,  è possibile collocare i suoi due gioielli naturali: l’ Isola Bisentina, una volta conosciuta come "Isola delle Rose" e l’Isola Martana, con la sua forma caratteristica di cratere spezzato.
          Numerose specie di pesci costituiscono la ricchezza del lago e consentono ai pescatori locali,  di trarre sostentamento dall’esercizio della pesca  percorrendo le sue acque, fin dall’epoca etrusca, con le caratteristiche barche a punta azionate a remi e di forma triangolare.

          Nelle trattorie locali, nate dalla trasformazione delle vecchie baracche dei pescatori si possono gustare piatti a base di pesce di lago, mentre intorno ad esse non è raro trovare le reti rimesse e vecchi barconi costruiti a mano.

          Una di queste costruzioni, a Montefiascone lago, era il rifugio prediletto di Franco Monanni, pescatore, ma anche un poeta che, spesso, al verificarsi delle  sesse,  allorchè il lago renfia, cioè cala e cresce, forse trovava ispirazione per comporre le sue poesie.

           Franco non e’ piu’ fra noi, ma di lui, che ho conosciuto personalmente, resta il ricordo del personaggio: ameno, pulito, vecchio pescatore incantato dalla natura ed innamorato della sua professione a cui dedica una delle sue poesie, appunto intitolata – IL PESCATORE - .

          In essa è il canto di tutti i pescatori di cui Franco è interprete, mentre nelle altre  dedica la sua considerazione ai sentimenti familiari, alla nostalgia, alla religiosità, all’amore, alla sua Montefiascone, alla vita dei poveri, ai ricordi d’infanzia, ai morti che, come dice Franco sorridono dai ritratti, ai sogni, alla pace, ai duri sacrifici della vita.

          Dalle sue poesie, mai ardite nè costruite con pomposità, ma corrette, semplici e dirette, traspare una ineluttabilità immanente in cui in un’unica vicenda sono, spesso, legati uomini e cose nel concetto di fratellanza, umanità, ineluttabilità del verificarsi degli eventi, mutuati da grande sensibilità e bontà.

          Il dolore, nelle sue poesie, non è mai devastante, sembra acquistare, invece, una indiscutibile cittadinanza della vita in contrappunto al male che, seppure ineluttabile calamità a cui spesso gli uomini soggiacciono, è determinato solo dalla loro condotta.

          Ecco, ho voluto dedicare queste poche righe ad un uomo semplice ma di grande sensibilità in cui religiosità, superstizione e pragmaticità concretizzano il senso dinastico della famiglia. Ciao, Franco.



                                                                                              

         

         


sabato 23 luglio 2011

SALUTO ISTITUZIONALE......!!!!!!!!..... NEL TEMPO



 DIVENIRE STORICO ED EVOLUZIONE......




OGNUNO SPARA LE SUE CARTUCCE
DA UNA VIGNETTA REPERITA SU INTERNET



giovedì 21 luglio 2011

LAGO DI BOLSENA


               
               UNA LEGGENDA FANTASTICA


In una edizione precedente ho inteso parlare del lago di Bolsena, proponendomi ad esso come ad un amico: un amico da amare.
Abbraccio spesso, con lo sguardo, dall’alto della Rocca di Montefiascone, le colline che circondano il lago. Sorvolo, con la mente Marta, Capodimonte, Valentano, Gradoli, San Lorenzo Nuovo fino a Bolsena e, di ciascun paese, immagino storie antiche, miti e leggende, che, con il loro fascino fantastico, talvolta, allontanano dalla storia.

E dalla storia si allontana il racconto fantastico di un amico che ha trascorso una vita intera a svolgere sul Lago la sua professione di pescatore.
Questo amico, Fanco Monanni, che non è più con noi, non avverte più gli effetti delle “Sesse”, quando il lago “Renfia”, non scrive più poesie dal suo rifugio sul lago. Ho di lui il ricordo dell’uomo: un uomo pulito, semplice e incantato di questo lago. Su di esso, Franco, ha raccontato una storia fantastica, una leggenda – fra tante – che inneggia al mistero del Lago. La razionalità di ogni giorno, talvolta, si allontana dalla storia e lascia spazio al fantastico per cogliere la poesia della vita che aiuta a sopportarne la dura quotidianità.

Ecco, integralmente, come Franco ha raccontato, in un suo scritto una leggenda del Lago:

“ Quando ero ragazzino, appena la guerra, quando scendeva la sera, tutti i pescatori si radunavano per stare a veglia e, ora l’uno ora l’altro, raccontavano cose fantastiche, come ad esempio- la leggenda del Lago – e, siccome io sono sempre in un mondo fantastico, ma molto spesso vengo richiamato nella triste realtà e faccio il pescatore, ve la voglio raccontare.
Sarebbe pressappoco come Sodoma e Gomorra. Al tempo antico, non si sa quanti anni addietro, al posto del Lago, c’era una città viziosa, perversa e in questa città viveva una donna ricchissima, ma tanto crudele.Questa donna aveva una sorellastra, vedova con due bambini, tra cui uno in fasce, ma era molto povera e per sfamare i bambini andava dalla sorella ricca a farle la serva. Tutti i giorni le faceva il pane, poi con le mani sporche di farina e pasta andava a casa sua, dove si raschiava le mani e con quella poca pasta che riusciva a racimolare, faceva un piccolo pane per i piccini.
La sorella ricca un giorno se ne accorse così, prima di partire le fece lavare le mani. Questa andò via piangendo non sapendo cosa dare a mangiare quel giorno ai bambini. Mentre camminava per la strada trovò uno sterco di bue, lo raccolse e lo portò a casa, lo mise sotto la cenere a cuocere, perché lo potesse dare ai figli. Mentre questo cuoceva, udì bussare alla porta, andò ad aprire e vi trovò un vecchio che chiedeva l’elemosina o qualcosa da mangiare. Questa piangendo le disse che non aveva niente neanche per lei, ma il vecchio insistette, dicendole che sotto la cenere cuoceva una bella pagnotta.
La poveretta, vergognandosi, gli disse quel che stava cuocendo per i piccoli, ma questo entrò, scansò la cenere e ne uscì una grossa pagnotta bianca. La donna cadde in ginocchio per il miracolo, ma il vecchio la prese e l’aiutò ad alzarsi dicendole, prendi i piccoli e fuggi da questa città perversa e non voltarti indietro mai, perché dietro di te sarà morte e distruzione, poi il vecchio sparì.
La donna fece come le era stato detto, prese i piccini, uno nella mano, l’altro, il più piccolo in braccio e si mise in cammino. Quando aveva fatto molta strada vide che il più piccolo avava perduto una fascia, si girò indietro per cercarla e, con sorpresa vide che al posto della città si era formato un lago annegando tutta la popolazione.
Ancora oggi, quando si leva il vento ad increspare il lago, in mezzo, si vede una striscia cheta come se vi fosse dell’olio ed ancora oggi, si racconta che quella striscia sia la fascia del bambino”.
In questo racconto surreale trovano collocazione, quasi un denominatore comune, spazi in cui collocare borghi medioevali nobilitati dalla presenza di palazzi antichi, grandiosi castelli e manieri che, con le torri sovrastano i paesi e ci rimandano a soffermarci, più in dettaglio, anche su fatti storici permeati di profonda religiosità.
Anche per questo, il lago, è un amico: un amico da amare.




LAGO DI BOLSENA


 

UN AMICO DA AMARE


Chiunque di noi abbia avuto la fortuna di accedere alle conoscenze del mondo classico ed essere stato fortunato a recarsi in visita in luoghi pregni della cultura del passato, ha, sicuramente, provato emozioni forti che, talvolta, al turista occasionale non si rivelano in tutta lessenza emotiva.

 Queste sensazioni, da oltre cinquantanni, affiorano in me, ogni qualvolta ho loccasione di affacciarmi in un punto qualsiasi di uno dei paesi che circondano il Lago e che si specchiano sulla sua nitida superficie.

 Questo lago, del quale, ancora oggi, resta insoluto il problema relativo alla sua formazione e, per tale motivo misteriosamente affascinante, si è formato oltre trecentomila anni or sono in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani. Circondato da una corona di colline, costituisce la grande conca entro le cui acque " navigano " due isole.

 Non è stato ancora del tutto chiarito se la conca con le sue acque sia un enorme cratere oppure se lo svuotamento del cono vulcanico abbia causato una voragine oggi ricolma di acqua.
 
Non è mia intenzione, però, approfondire in questa sede, tematiche attinenti la sfera prettamente geologica, nè disquisire su argomentazioni attinenti le rivoluzioni tettoniche, ma, piuttosto, fantasticare sulle leggende, i miti, spesso fantastici, sullorigine del lago di Bolsena.
 
Immagino, ad esempio quale fosse il clima, quali le mutazioni di esso e quali effetti abbia prodotto nel tempo, presupponendo passaggi da clima secco e freddo ad umido e caldo. Cerco di immaginare le conseguenze di un incendio di cui ci parlano sia Plinio il vecchio che Tertulliano. Gli effetti di un terremoto come cennato da Ammiano Marcellino e Sozione.

Immagino anche che fatti accaduti e linterpretazione fantastica degli eventi in successione si siano evoluti in modo diverso se raccontati da contadini piuttosto che da pescatori, la cui narrazione si astrae dalle verità storiche.

Fantastiche, perchè discordanti fra esse, le fonti, non sempre trovano collocazione nel tempo. 
Lattore primo delle narrazioni è spesso vittima di spiriti notturni, mentre, talvolta è esso stesso a recare paura e terrore, quasi ad evidenziare linsicurezza delluomo.


Mi riservo di raccontare in dettaglio nei prossimi scritti di singole leggende e miti di cui è protagonista il lago di Bolsena, i cui argomenti sono lo stesso lago, la sua origine, la sua storia nella cultura classica e moderna nel rapporto tra luomo e il territorio, le tradizioni, la storia, la religiosità.

Vorrei dire dellamicizia delluomo con lambiente, nel rispetto delle creature che vivono nelle sue acque, delle varie specie di uccelli che trovano sul lago, sulle colline circostanti nonché sulle due isole – Bisentina e Martana – il loro habiat naturale.

Vorrei trasferire, mediate da singoli racconti, le motivazioni che mi consentono di percepire le sensazioni forti allorchè mi pongo a fantasticare sulle origini del lago piuttosto che ammirare le bellezze naturali ed il fascino dei paesi circostanti, cioè: il Lago di Bolsena ed i suoi comuni.

Un binomio, questo, indissolubile, con significati storici, socio-economici, ambientali che alimentano un fenomeno unico che interagisce con il vivere quotidiano delle popolazioni rivierasche, in stretta relazione tra le attività odierne ed alcune feste locali, attraverso le quali si evidenzia un modo per dire Grazie al Lago, grande amico di tutti ed anche mio: UN AMICO DA AMARE.

mercoledì 20 luglio 2011

DEDICATO AD ALBERTO MACCHIONI


EVENTO DA NON PERDERE

Domenica 31 luglio prossimo si svolgerà, a Bagnoregio, organizzato dalla Compagnia Ippica Bagnorese, il 4° Trofeo  " Alberto Macchioni" per ricordare un amico dei cavalli, che ad essi ha dedicato la sua vita.
Questa manifestazione, oltre che ricordare Alberto, si propone di invitare amici che condividono la medesima passione per i cavalli e chiunque volesse trascorrere una giornata piacevole e spensierata a stretto contatto con la natura:

UN INNO AI CAVALLI NEL RICORDO DEL FONDATORE DEL GRUPPO ALBERTO MACCHIONI

Cosa dire di Alberto? 
Molti, gli amici lo ricordano come il Professore, altri come persona superattiva che aveva sempre qualcosa da fare. Un uomo volitivo ed attento, il quale, però viene soprattutto ricordato per l’amore verso i cavalli. Una passione che ha permeato la sua vita della quale dedicava al suo cavallo ogni minuto libero della  giornata.
Al fine di mantenerne viva LA MEMORIA , il Gruppo ha scelto di proporre quanto a lui avrebbe fatto piacere:
TRASCORRERE UNA GIORNATA INSIEME DEDICATA AI CAVALLI   ED AI CAVALIERI.

La manifestazione avrà inizio alle ore 10,00 presso il Ristorante "il Boschetto" e proseguirà con una sfilata di cavalli e cavalieri lungo le vie del centro storico.
Alle 12,00, aperitivo in piazza ed a seguire il pranzo la cui partecipazione è aperta a tutti.

Un Programma in evoluzioni propone:
  • BATTESIMO DELLA SELLA
  • GINKANA EQUESTRE
 mentre sarà altrettanto interessante seguire le esibizioni di
  • AMAZZONI DELLA ROSA
  • DIMOSTRAZIONI DEI CAVALLI AMERICANI
  • CAROSELLO DEI CAVALIERI DI FERENTO
  • SPETTACOLO DI DRESSAGE DI ELENA CASTRA
 Concluderà la giornata lo spettacolo

                                   ARMONIE EQUESTRI

Il Gruppo Ippico ringrazia, affidandosi a queste righe, gli amici tutti di Alberto. 
Coloro i quali, nel suo ricordo, hanno contribuito, unitamente a molti altri, perché la manifestazione avesse un brillante epilogo.
GRAZIE A TUTTI. Intervenite per trascorre una giornata serena in ricordo di Alberto, un uomo che amava i cavalli.

BUON DIVERTIMENTO ED UN ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA EDIZIONE

                                                                                         










sabato 9 luglio 2011

ATTENZIONE! ATTENZIONE



DEBELLAMO QUESTA IGNOBILE DELINQUENZA
 
Questo messaggio è rivolto a tutte le ragazze che per un motivo qualsivoglia si trovano da sole fuori dall'ufficio, da scuola da casa.
     ATTENZIONE ! ATTENZIONE
SE AVETE MODO DI IMBATTERVI IN UN BAMBINO CHE PIANGE E VI CHIEDE DI ACCOMPAGNARLO AD UN INDIRIZZO CHE VI PROPONE, ACCOMPAGNATELO ALLA STAZIONE DEI CARABINIERI PIU' VICINA.
ADOPERIAMOCI PER STRONCARE IN MODO DRASTICO E DEFINITIVO LA NUOVA STRATEGIA IDEATA DA MASCALZONI INQUALIFICABILI PER ATTIRARE LE RAGAZZE PER POI STUPRALE
 
 
 
 
mercoledì alle 20.29 · ·

RAFFAELE D'ORAZI - POETA E MIO GRANDE AMICO

    
        

NELLL'INFATICABILE MISTERO DELL'ARTE
                                
                                  LA NUOVA OPERA DI RAFFAELE D'ORAZI
                              UN UOMO UN POETA UN MIO GRANDE AMICO

MI PERMETTO DI SOLLECITARE  LA CURIOSITA' CULTURALE DEI MIEI AMICI PERSONALI E DI TUTTE LE PERSONE CHE CONOSCONO RAFFAELE D'ORAZI COME UOMO E COME POETA, PERCHE' DOMENICA 10 LUGLIO POSSANO  ASSISTERE  ALLA PRESENTAZIONE UFFICIALE DELL'OPERA.

Lo scorrere frenetico della vita quotidiana in cui si dimena l’uomo d’oggi, sebbene le tecnologie corrano in suo aiuto con ogni utilità, portano a sconvolgere, in ritmi serrati, la vita interiore dell’uomo contemporaneo, alterandone, talvolta, i sentimenti, le percezioni dei singoli allontanandoli dai significati profondi dell’esistenza.

Pur attivo nei fermenti quotidiani di vita reale attinenti la sua professionalità, Raffaele D’Orazi, il quale è laureato in Sociologia e lavora come Agente di Assicurazione a Roma e Viterbo, è perennemente votato alla scoperta dei più intimi linguaggi che attengono all’Arte, alla Natura, all’Amore, alla Fede, alla Poesia.
In essa si rifugia per allontanarsi dalle frenesie terrene e soffermarsi a rispondere alle esigenze dei valori etici, della socialità, della religiosità, della Fede.
E’, soprattutto, la sua, una poesia delicata, pervasa di rispettosità, di emozioni continue in un divenire crescente di sensibile devozione alla natura, all’uomo: una lirica soffusa di grande sentimento di se.

E’ quanto traspare,altresì, dalla poesia, “LE MIMOSE” riportata in calce e che mi piace, condividendo il suo pensiero, dedicarla a tutte le Donne del mondo, affidando loro un messaggio di pace, di serenità, di Speranza.

Dedico questo mio pensiero al grande amico Raffaele con calore fraterno e nel rispetto, come ama dire lui del Sorriso della vita, mentre  "rincorre nitide lucciole", come afferma nella poesia "SOGNO" edita in  questa ultima fatica letteraria, "desideroso di anelare ad un "sogno perenne" talvolta, "tradendo una realtà sfuggente".

AUGURONI DI CUORE RAFFAELE




LE MIMOSE
Leggera flessibile muovi rami
nella brezza del pomeriggio,
lucente giallo d'infiniti
pallini s'amalgama nel

rossastro tramonto come un
bacio d'innamorati che
presi dalla passione lasciano
mondi al loro destino.
Segni il risveglio del
lungo letargo dando la
mano al passato sensato
dell'olivo già potato.
Or fanno a gara
le tue tante sorelle
a primeggiar nel fiore
che risveglia anime cupe.
Invece son pronte innummerevoli
volteggianti gemelle a scambiar
il profumo che un
uomo dolcemente ti coglie
a festeggiar nell'onore
dell'amore più bello,
così esce un abbraccio
del sentimento più puro.
Raffaele D'Orazi
                                                                 INVITO
 

ITALIANITA' - ACCHIAPPIAMOLA AL VOLO.....

                                

                                      L'TALIA SIAMO NOI




FORSE VALE LA PENA, TALVOLTA, DI RICORDARCI DI ESSERE ITALIANI
DI SEGUITO, EMBLEMATICAMETE, ALCUNE IMMAGINI CI RICORDANO, MAGARI CON ENFASI, LA NOSTRA APPARTENENZA.

                         VIVA L'ITALIA



MEDITIAMO TUTTI..............GENTE..!!!!!!!!!!!!!!!!!

  

L'ETERNO DIVENIRE DELLA POLITICA


Mi è capitato di visionare un video che mi ha permesso di fermare la mia attenzione su valori (?),  peraltro, ormai arcinoti,......entro cui si dibatte il "Concetto" - molto precario - della politica.

Premesso che non è possibile riportare sul blog le videate di un programma non trasferibile, trascrivo integralmente il testo della storiella le cui parole prendo a prestito, ma che condivido in tutta la loro essenza metaforica.........

Quello che vorrei trasmettere, in chiave ironica, è, nella sostanza, il contenuto dai cui  concetti fondamentali si ravvisano, in un divenire metemptotico, situazioni che si ripetono ormai all'infinito. Tutto ciò nel contesto odierno in cui ministri  - con molta faccia tosta -non sanno chi ha acquistato loro la casa, altri fingono di non essere a conoscenza che qualcuno paga 8.500,00 euro di affitto al mese per l'abiatazione che occupano, mentre non ci si preoccupa per chi deve vivere con poche centinaia di euro, delle famiglie che a stento sopravvivono, per le buste paga sempre più misere. A costoro poco importa delle bollette salate, ma si preoccupano, tra una stangata e l'altra, di gonfiare il portafoglio aumentandosi la già pingue borsa degli stipendi parlamentari, irrispettosi di chi le tasse le paga, quotidianamente, lottando per la vita di ogni giorno.Non ho inteso essere irrispettoso per le categorie citate nella storiella, ma questa  funge solo da canovaccio, spunto per il racconto.  
Ecco il testo dialogato tra padre e figlio. A voi le debite considerazioni.



Un bambino domanda al padre:
"Papà, che cos‘è la politica ?"
Il padre risponde:
Io porto i soldi a casa, per cui sono il Capitalismo
Tua madre gestisce il denaro, quindi è il  Governo
Il nonno controlla che tutto sia regolare, per cui è il Sindacato
La nostra cameriera è la Classe operaia
Noi tutti ci preoccupiamo solo che tu stia bene. Perciò tu sei il  Popolo e il tuo fratellino, che porta ancora i pannolini, il Futuro.
 
Hai capito figlio mio?
Il piccolo ci pensa su e dice a suo padre che vuole dormirci sopra una notte.
Nella notte il bambino viene svegliato dal fratellino che piange perchè ha sporcato il pannolino.
Visto che non sa cosa fare, va nella camera dei suoi genitori.
Lì c‘è sua madre che dorme profondamente e lui non riesce a svegliarla.
Così va in camera della cameriera, dove trova suo padre che se la spassa con lei, mentre il nonno sbircia dalla finestra!!!!
Tutti sono così occupati che non si accorgono della presenza del bambino.
Perciò il piccolo decide di tornare a dormire.
Il mattino dopo il padre gli chiede se ora sa spiegargli in poche parole che cos‘è la politica.
"SI" risponde il figlio
Il capitalismo approfitta della classe operaia
Il sindacato sta a guardare
Nel frattempo il governo dorme
Il popolo viene completamente ignorato
E il futuro è nella MERDA!!
Questa è la politica